Il Decalogo N.O.R.B.A.
Dare sempre la precedenza agli escursionisti a piedi.
Rallentare e usare la massima cautela nell’avvicinare e nel sorpassare escursionisti a piedi o altri ciclo escursionisti, facendo sempre in modo di segnalare il proprio arrivo con debito anticipo; evitare schiamazzi o urla, anzi scusarsi e salutare in modo garbato.
Tenere sempre sotto controllo la velocità della mountain bike e affrontare le curve con estrema cautela, prevedendo ostacoli improvvisi. L’andatura deve essere commisurata al tipo di terreno, al tipo di percorso e all’esperienza di ciascuno.
Rimanere sempre all’interno del percorso tracciato, riducendo così al minimo l’impatto ambientale (danni permanenti alla vegetazione circostante e conseguente erosione del terreno).
Non disturbare o spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici; dare loro il tempo di allontanarsi e di spostarsi dal percorso.
Non lasciare per alcun motivo rifiuti a seguito del proprio passaggio; è opportuno raccogliere i propri e, quando possibile, anche quelli abbandonati da altri escursionisti distratti.
Rispettare sempre le proprietà private e quelle pubbliche, lasciando cancelli, barriere mobili o sbarre così come vengono trovate. In ogni caso, se possibile, rivolgersi direttamente ai proprietari dei fondi per chiedere il permesso di transito. “Vietato l’ingresso” spesso significa solo “Per favore, se volete passare chiedete il permesso”.
Durante la ciclo escursione è sempre opportuno essere autosufficienti. La meta da raggiungere e la velocità con cui ci si sposta devono essere proporzionati alla preparazione psicofisica e all’abilità del guidatore, all’equipaggiamento, all’ambiente, al terreno e, soprattutto, alle condizioni meteorologiche.
Non intraprendere mai da soli una ciclo escursione, salvo cause di forza maggiore. Non transitare in zone isolate e distanti dalle principali vie di comunicazione e lasciare sempre chiare indicazioni riguardo il percorso da effettuare e l’ora prevista per il rientro.
Ridurre al minimo l’impatto con la natura: rubare solo immagini e ricordi, e lasciare, al massimo, l’impronta appena percettibile delle ruote del proprio mezzo.
REGOLE IMBA
La corretta etica d’uso della mountain bike oggi, condiziona l’uso e l’accesso ai sentieri, in futuro.Fare la propria parte per preservare e migliorare le condizioni d’uso e l’immagine di questo sport, implica l’osservanza di alcune regole formulate dall’IMBA (International Mountain Bicycling Association).
Queste regole sono riconosciute in tutto il mondo come il codice di condotta per mountain bike. IMBA ha il compito dipromuovere il ciclismo fuoristrada, nel rispetto dell’ambiente e con un atteggiamento socialmente responsabile, linea di condotta che noi di MTB Fun&Trails tentiamo sempre di adottare nello svolgimento delle nostre varie attività:
Percorrere solo sentieri dove è permesso circolare in bicicletta
Evitare sentieri e strade non accessibili o d’accesso limitato solo ai pedoni (nel dubbio prendete informazioni): rispettare le proprietà private e munirsi di permessi dove fosse necessario attraversarle; le aree di interesse naturalistico sono vietate o limitate al transito delle biciclette; il modo in cui viene usata la bicicletta condizionerà la normativa di enti addetti alla salvaguardia del territorio
Non lasciare tracce evidenti (rifiuti compresi)
Essere sensibili al terreno sotto le ruote, analizzando le differenti tipologie di suolo e rispettando la traccia dei sentieri: suoli bagnanti e fangosi sono più facilmente danneggiabili; quando il fondo è cedevole considerare l’ipotesi di un percorso alternativo; ciò non autorizza a creare nuove tracce
Non tagliare le curve, ma affrontarle secondo le reali capacità della persona e potenzialità del mezzo
Moderare la velocità e guidare con prudenza nei tratti difficili
Anche la disattenzione di un attimo può diventare un problema: il rispetto delle regole e non abusare della bicicletta diventa un imperativo
Dare sempre la precedenza
Far sapere agli altri fruitori del sentiero della propria presenza: un saluto amichevole e/o un tocco di campanello è utile e ben educato; non spaventare il prossimo, ma sorpassare rispettosamente a passo d’uomo e se necessario fermarsi
Non infastidire gli animali
Tutti gli animali sono spaventati da un approccio improvviso o da rumori molesti: questo fatto può degenerare in pericolo per gli animali, per te e per gli altri; dare quindi la possibilità agli animali di abituarsi alla presenza umana, specialmente con i cavalli, informando il cavaliere delle intenzioni di sorpassare; correre in bici selvaggiamente irrispettosi della natura è una grave mancanza di etica e morale
Richiudere il cancello aperto nel transitare nella proprietà di qualcuno
Programmare le uscite senza avventurarsi in sentieri ignoti
Preparare l’equipaggiamento adeguato e valutare le proprie capacità in relazione alla tipologia di percorso che si ha intenzione di affrontare: rendersi auto-sufficienti per ogni eventualità, con attrezzatura in perfetto stato e kit di emergenza per far fronte a cambiamenti di tempo o altre imprevedibilità. Una gita ben riuscita è prima di tutto una soddisfazione personale che un fardello per gli altri
Ricordarsi di indossare sempre il casco e portarsi un kit “salva vita” (fischietto, telo vita, luci anteriore bianca e rossa posteriore, bussola, specchio per segnalazione, coltello svizzero multi funzione, mappa del percorso, siringa succhia veleno con laccio emostatico, farmacia d’emergenza, acqua, telefono, Gps eventualmente) e un kit per eventuali riparazioni della bici (attrezzo multi funzione, camere d’aria etc.)
Il biker ciclo escursionista ha gli stessi diritti e gli stessi doveri di un qualsiasi altro utente della strada (road) o dello sterrato (off road). Perciò non sarà mai superfluo sottolineare l’importanza di una buona educazione stradale e del rispetto reciproco tra ciclo escursionisti, pedoni ed automobilisti e, cosa fondamentale, tra biker e biker;
Rispetto del Codice della Strada e guida responsabile
La segnaletica stradale che deve osservare il ciclo escursionista è la stessa cui devono attenersi tutti i mezzi che affrontano la strada. Mantenere un comportamento adeguato e una velocità moderata consente di avere sempre sotto controllo la propria mountain bike indipendentemente dal tipo di fondo (asfalto o sterrato) che si sta affrontando.
Assolutamente da rispettare le norme che prevedono di tenere la propria destra durante la marcia, sia in salita sia in discesa, e di ridurre sensibilmente la velocità in presenza di pedoni, consentendo loro di spostarsi per poi superarli in tutta tranquillità.
Il ciclo escursionista è un individuo che guida un mezzo meccanico non motorizzato. Quindi, da un punto di vista della responsabilità civile e penale, risponde degli eventuali danni che causa a cose o persone in seguito a manovre rischiose o comunque non rispettose delle norme contenute nel Codice della Strada.
RICORDIAMO CHE I CICLISTI DEVONO CIRCOLARE SU UNA UNICA FILA, SOLO SE SI TRATTA DI UN MINORE DI ANNI 10, EGLI PUÒ CIRCOLARE AFFIANCATO SULLA DESTRA DELL’ADULTO,… MAI IN NUMERO SUPERIORE A DUE!
Art. 182. Circolazione dei velocipedi.
“Nuovo codice della strada”, decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni.
TITOLO V – NORME DI COMPORTAMENTO
Art. 182. Circolazione dei velocipedi.
1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro.
2. I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie.
3. Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.
4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.
5. È vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato.È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all’articolo 68, comma 5.
6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest’ultimo.
7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti; è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di età.
8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l’art. 170.
9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento.
9-bis. Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilita’, di cui al comma 4-ter dell’articolo 162. (1)
10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 99 (2). La sanzione è da euro 41 a euro 168 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6.
Uso del casco protettivo
In considerazione che allo stato attuale, secondo le Leggi della Repubblica Italiana, l’uso del casco, per le attività non agonistiche in bicicletta, non è un obbligo di legge, si consiglia a tutti coloro che si accingono ad effettuare escursioni o viaggi in bicicletta, a dotarsi di un casco protettivo. Detto questo, in ogni attività organizzata è assolutamente obbligatorio l’uso del casco protettivo omologato, pena l’esclusione dall’attività stessa.